Di Ilaria Arrighetti

Il 29 dicembre poteva sembrare un giorno qualsiasi. Un rugbista comune il 29 dicembre cerca di rimettersi dal pranzo natalizio con i pochi parenti scampati al Covid e cerca di capire cosa fare a Capodanno (perché si, un rugbista comune il 29 dicembre non ha ancora organizzato nulla).

Invece quest’anno è diverso: il 29 dicembre, ore 21, si apre l’Assemblea straordinaria dei soci dell’Associazione G.I.R.A. (Giocatori d’Italia Rugby Associati) e il rugbista tutt’altro che comune è collegato. L’assemblea si svolge infatti a distanza, su una delle magiche piattaforme che la pandemia ci ha fatto scoprire, Google Meet.

É proprio il Presidente dell’associazione, Matteo Barbini, che, dopo l’esposizione dell’ordine del giorno, prende la parola: un cambio ai vertici della Federazione ha permesso di instaurare un dialogo professionale e continuativo con la nuova Presidenza di cui tutti gli associati a G.I.R.A. hanno potuto beneficiare. É stato negoziato l’accordo per la Nazionale Maschile e per la Femminile le trattative sono in corso. I rapporti dell’Associazione sono forti anche all’estero: infatti il dialogo con l’International Rugby Players è continuo, necessario e proficuo. Matteo Barbini sottolinea infine quanto sia importante il riconoscimento formale da parte di FIR, obiettivo primario nell’imminente futuro.

La parola passa a Silvia Pizzati, Dottoressa Commercialista nonché ex-rugbista internazionale, espone all’assemblea il Bilancio 2020 e quello del 2021. I bilanci sono approvati all’unanimità.

I consiglieri Valerio Bernabò e Federico D’Amelio espongono le varie modifiche dello Statuto associativo, in particolare l’allargamento al settore femminile e il principio di Responsabilità Sociale. Anche queste modifiche sono approvate all’unanimità.

Il rugbista tutt’altro che comune quindi si rende conto di non essere da solo. Molte rugbiste e rugbisti non comuni erano con lui: 236 presenti su 261 soci totali. É così che un’ora e dieci dopo, l’Assemblea straordinaria si conclude e il rugbista tutt’altro che comune può tornare all’organizzazione degli imminenti bagordi. Chissà forse una linea sulla lista dei buoni propositi nel 2022 si potrà aggiungere: protagonista per migliorare il panorama rugbistico italiano.